A partire dal 1°ottobre 2015 è entrato in vigore il Nuovo Attestato di Certificazione Energetica. L’APE è un documento redatto da un soggetto abilitato che definisce la prestazione energetica di un immobile e allo stesso tempo di individuare i possibili interventi da attuare al fine di migliorarne le prestazioni.
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Anche se nessuno te lo ha mai detto, l’attestato di Prestazione Energetica è un documento molto importante nel caso tu fossi alla ricerca di una nuova abitazione: in questo documento troverai le nozioni utili per capire il livello di comfort dell’abitazione e le spese annue inerenti il riscaldamento e quindi se l’immobile in oggetto ha bisogno di una ristrutturazione o meno.
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Attenzione però, la classe energetica che vedi in prima pagina non si riferisce al consumo, ma all’indice di prestazione energetica non rinnovabile.
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Ora andiamo a fare chiarezza.
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1) Che cos’è l’Attestato di Prestazione Energetica?
L’attestato di certificazione energetica è un documento che descrive le caratteristiche energetiche di un edificio, di un’abitazione o di una singola unità abitativa.
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In particolare consente all’acquirente e al locatario di conoscere le caratteristiche energetiche oggettive e la conseguente efficienza dell’edificio o dell’appartamento oggetto della transazione o del contratto di locazione, proprio come ad oggi si conosce la prestazione energetica di un elettrodomestico.
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L’attestato di prestazione energetica si distingue pertanto da una diagnosi energetica (procedura di analisi maggiormente dettagliata e onerosa e che può essere propedeutica al rilascio dell’APE) la quale consente di individuare puntualmente gli elementi “malati” dell’edificio e le conseguenti soluzioni migliorative, attentamente valutate sotto il profilo costi-benefici.
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2) L’Ape è obbligatorio in tutta Italia?
Sì, la certificazione è obbligatoria in tutta Italia. L’immobile deve essere dotato di attestato nei seguenti casi:
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- edifici di nuova costruzione o edifici sottoposti a ristrutturazione importante all’atto di chiusura dei lavori e/o al rilascio dell’agibilità;
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- compravendita di edifici, appartamenti o quote degli stessi;
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- locazione di intero immobile o singole unità immobiliari, anche in caso di rinnovo;
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- annunci immobiliari (compravendita e locazione).
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L’obbligo di dotazione si estende inoltre ai seguenti casi: permuta, transazione, conferimenti in società, assegnazione ai soci, cessione di azienda nel cui patrimonio sono compresi immobili.
Esistono tuttavia dei casi per cui non c’è l’obbligo di redazione dell’Ape.
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3) In quali casi l’attestato NON è richiesto?
L’Attestato non deve essere redatto nei casi riportati nella legge nazionale all’art.3 comma 3 del dlgs 192/2005, ovvero:
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- edifici in cui non è prevista la permanenza di occupanti (residenti o lavoratori) e in cui non è prevedibile un clima abitativo come ad es. magazzini, depositi, locali di sgombero, sottotetti, locali macchina, cabine di trasformazione ecc.
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- i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati;
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- i fabbricati industriali e artigianali e quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili ovvero quando il loro utilizzo e/o le attività svolte al loro interno non ne prevedano il riscaldamento o la climatizzazione;
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- i fabbricati agricoli non residenziali sprovvisti di impianti di climatizzazione;
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- edifici dichiarati inagibili, collabenti, rustici, scheletri strutturali, ecc.
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4) Con il nuovo Ape quante e quali classi energetiche esistono?
Con il nuovo Ape, entrato in vigore il 1 ottobre 2015, le classi energetiche sono diventate 10 (prima erano 7). Vanno dalla classe A4 (la migliore) alla G (la meno efficiente).
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5) Quali informazioni valutare di un Ape?
La classe energetica che si legge in prima pagina sul certificato a volte può creare false aspettative, perché è determinata sulla base dell’indice di prestazione energetica non rinnovabile (ossia l’energia prodotta tramite combustibili non rinnovabili come gasolio, gpl, metano ecc.)
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Un vecchio appartamento degli anni ‘70 termoautonomo, se dotato di caldaietta murale a metano indicativamente ricade in classe E o F; lo stesso appartamento dotato di una termostufa a pellet (le biomasse sono fonti di energia rinnovabili), potrebbe risultare in classe A2 o A3.
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Per questo motivo è utile valutare nella seconda pagina la quantità annua in uso standard di fonti energetica: il certificatore fa una stima dei consumi delle fonti energetiche in base alle caratteristiche dell’immobile e dei sui impianti.
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6) Una persona che deve acquistare casa o affittarla cosa deve controllare?
La prima cosa da valutare sono le superfici disperdenti e il loro isolamento, ovvero tutte le superfici che danno verso l’esterno o verso gli ambienti non riscaldati (c’è isolamento nell’intercapedine dei muri perimetrali? Gli infissi sono a vetro singolo o basso emissivo? Maggiore è la dispersione di energia termica, maggiori saranno i consumi, peggiore il comfort.
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È importante verificare anche la tipologia di impianto di riscaldamento, la tipologia della caldaia e lo stato in cui si trova, nonché il combustibile utilizzato.
Inoltre per chi acquista, è importante verificare la presenza del libretto d’impianto correttamente aggiornato, pena dover sostenere la spesa al primo controllo di efficienza energetica.
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7) Quanto tempo occorre alla redazione di un certificato energetico?
Indicativamente occorre una giornata lavorativa intera per svolgere tutte le operazioni che portano alla stampa dell’attestato. Nello specifico:
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- Sopralluogo con misure e fotografie, eventuale ricerca di documenti edilizi presso il Comune
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- Disegno della pianta e elaborazione dei calcoli con un software dedicato
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- Invio telematico del documento all’ente regionale di competenza
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8) Certificazioni on-line
Posto che per legge è obbligatorio per il professionista che firma l’APE effettuare almeno un sopralluogo per verificare lo stato di fatto e fare un rilievo dettagliato delle misure dei vari locali, delle superfici disperdenti e di quelle finestrate, nonché della centrale termica e singoli terminali dell’impianto di riscaldamento, occorre stare in guardia e valutare con attenzione cosa viene offerto: parte del lavoro dovrete farlo voi (misurazioni, visura catastale, reperimento dei dati, documenti della centrale termica, ecc.), e al prezzo pubblicizzato spesso bisogna aggiungere le spese di spedizione tramite raccomandata e il costo dei diritti per il certificato.
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